Sei ore di fila sono troppe, anche per Dismaland. Tutti conoscerete Banksy, l’artista di cui nessuno conosce né faccia né nome. Dismaland è la sua versione di Disneyland, un parco dei divertimenti al contrario, composto da opere e installazioni di alcuni tra i migliori artisti contemporanei e i cui principali soggetti sono la morte, lo sfruttamento e l’odio.
I membri dello staff di Dismaland indossano le orecchie di Topolino, ma hanno l’aria annoiata e insultano i visitatori. Nel castello delle favole al centro del parco c’è la carrozza di Cenerentola rovesciata. Cenerentola sporge da uno dei finestrini, morta, sotto l’assedio dei flash dei fotografi.
Tutto questo non c’entra assolutamente nulla col numero 19 di Colla, a parte il fatto che dopo sei ore di fila sulla spiaggia di una sperduta cittadina del Somerset volevo far sapere a più persone possibile che ho visitato Dismaland.
Noi siamo italiani, non anglosassoni, e se qualcuno volesse desacralizzare le nostre infanzie dovrebbe mettere nel mirino non Disney, ma i fumetti e i cartoni animati giapponesi.
Abbiamo scelto come tema di questo numero manga e anime perché forse nessun altro prodotto culturale ha influenzato tanto la visione del mondo dei bambini e degli adolescenti italiani nati tra gli anni ‘70 e i ‘90: per esempio, il calciatore a cui mi sono sempre ispirato − con discutibili risultati − non era né Baggio, né Del Piero, ma Oliver Hutton di Holly & Benji; il grande amore della mia infanzia era la misteriosa Sabrina di È quasi magia Johnny; a scuola sarei voluto andare all’istituto Yazawa de I cortili del cuore e speravo un giorno di pilotare un robot e avere i capelli blu come Haran Benjo di Daitarn III.
Non troverete alcuna traccia di questi anime su Colla 19, ma storie ispirate ad altri sei cartoni animati e fumetti che hanno contribuito con la stessa forza a definire l’immaginario della mia generazione.
Il primo racconto del numero, 999 di Francesca Scotti, prende spunto dal malinconicissimo Galaxy Express 999: al centro della storia una ragazzina di Milano e un’affascinante insegnante russa di pattinaggio sul ghiaccio.
Anche Le sette stelle di piazzale Loreto (Fabio Deotto) è ambientato a Milano e il narratore è nientepopodimeno che Toki della Divina Scuola di Hokuto, fratello talentuoso, ma sfortunato, di Ken il guerriero.
Ne L’incantevole Creamine, di Raffaella Bedini, una giovane attrice giapponese si prepara al provino per il ruolo principale in un film sul quasi omonimo anime, L’incantevole Creamy.
Nel racconto Il secondo tragico Berserk, Angelo Orlando Meloni riesce a intrecciare il medioevo fantastico di Kentaro Miura alle vicende del ragionier Ugo Fantozzi.
Come diventare una Video Girl (breve corso autogestito) di Olga Campofreda è la storia di un’adolescenza tra autogestioni, fumetti giapponesi e contrasti tra cugine.
Infine, Il battesimo di Chiara Zingariello si ispira a Ranma 1/2 e ha due narratori, entrambi atipici, che ci accompagnano verso un finale a sorpresa.
Ad arricchire i racconti, poi, i disegni di sei fantastici illustratori. In rigoroso ordine di apparizione: Diego Gabriele, Olivia Haller, Sara Flori, Simone Denti, Lucrezia Chiarle e Mar Ramos.
Un ringraziamento speciale a LRNZ, per averci permesso di utilizzare l’illustrazione di copertina.
Marco Gigliotti
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999
di Francesca Scotti
Non importava quale stagione fosse perché nel Palazzo del Ghiaccio di via Piranesi faceva sempre freddo. L’odore umido degli spogliatoi e dei liquidi refrigeranti mi impregnava la borsa, il body, le calze, la felpa della divisa, ed era sufficiente che aprissi l’armadio di camera mia dove li riponevo perché lo stomaco mi si stringesse. Come sulla pista. Continua a leggere…
Le sette stelle di Piazzale Loreto
di Fabio Deotto
Tutti davano la colpa alla terza guerra mondiale. Si diceva che la violenza fosse un prodotto diretto della miseria, di un orizzonte cancellato, di un mondo dove nessuna sopravvivenza era garantita; ma lasciate che vi dica una cosa: è così sempre, ed era così anche prima delle bombe. Continua a leggere…
L’incantevole Creamine
(Biografia non autorizzata di una ragazza dai capelli viola)
di Raffaella Bedini
Ferma, davanti a quella porta sapevo con precisione a cosa stavo andando incontro. Non era un mistero, mia madre mi aveva istruita bene: «Adesso non fare la preziosa, c’è tutto il tuo futuro in gioco». Ma dietro a quel futuro che aspettava me c’erano invece i sogni di una donna frustrata, il lavoro di uno staff di sarti, truccatori, parrucchieri, insegnanti di canto, di recitazione, di posa, di ballo, addetti del marketing e PR, insomma dietro al mio nome c’erano decine e decine di persone e investimenti cospicui che aspettavano con ansia il mio debutto in tv. Continua a leggere…
Il secondo tragico Berserk
di Angelo Orlando Meloni
«Lei non è mai contento, ragioniere.»
«Ma scusi, insomma, io non… non capisco perché siamo dovuti venire a piedi. Sono circa quindici chilo…»
«Orsù, ma se la immagina la squadra dei falchi che arriva in macchina? Abbi pazienza, siamo nel medioevo magico. Si deve immedesimare. Lei è Gatsu, il grande Berserk. Coraggio, facci una faccia da Gatsu.» Continua a leggere…
Come diventare una Video Girl (breve corso autogestito)
di Olga Campofreda
Sono certa di aver imparato il significato della parola compromesso molto prima della parola stessa. E se penso al momento esatto in cui ciò avvenne, io potrei indicare anche luogo, clima, orario e una serie di altri dettagli che solo i vecchi sanno tenere a mente, quando devono giocarsi i numeri sulla ruota di Napoli. Continua a leggere…
Il battesimo
di Chiara Zingariello
Riconosco mia madre, seduta in giardino, e tutti voi nelle vostre case mentre vi preparate alla festa. Siete seduti davanti allo specchio. State urlando a vostra sorella di liberare il bagno. Vi allacciate una scarpa. Fate ipotesi su chi si presenterà a mani vuote. Continua a leggere…