Venticinque è un numero speciale e se fossimo dei romanticoni penseremmo subito alle nozze d’argento. Be’, è esattamente quello che siamo! Per questo ci rende ancora più felici il fatto che proprio in quest’occasione Colla sia diventata, grazie a Book Pride, eccezionalmente cartacea.
Un’edizione limitata, di sole cinquanta copie, distribuite gratuitamente durante i giorni di Book Pride.
Insomma, per una volta tutto il denaro del mondo non servirà a farvi ottenere un bene di lusso, almeno in via ufficiale: per gli appassionati di aste illegali abbiamo comunque tenuto da parte un paio di numeri (appuntamento tra un anno nel deep web).
Per gli altri resta la qui presente fidata versione digitale.
Se lo spirito di Colla è sempre stato quello di presentare storie e stili diversi, il numero 25 è sicuramente uno dei più eterogenei.
Si parte con il racconto di Giulia Caminito, in cui un poeta romano in crisi decide di lasciare il quartiere alternativo del Pigneto per raggiungere Parigi: vagherà alla ricerca d’ispirazione tra piccoli musei e costosi caffè sulla riva della Senna, fino all’incontro con l’eccentrica Ragazza di velluto.
In Astana, di Mario Capello, i toni diventano cupi, ma l’inquietudine si muove sotto la superficie. In apparenza tutto va bene. La protagonista è una giocatrice di pallavolo all’apice della propria carriera, appena acquistata dai kazaki dell’Astana. Il contratto è da sogno, il centro sportivo una sorta di spettacolare oggetto alieno con intorno erba ovunque: un mare verde che si estende all’infinito. Ma basta caricare un selfie su facebook e le certezze si incrinano, si fa strada la paura.
Con Mentre muore Moni Nascosto, di Lyuba Centrone, lo sport continua a fare da cornice alla narrazione, stavolta però si parla di scacchi e delle grandi sfide tra russi e americani. La voce di Moni, cinica e candida al tempo stesso, alterna l’epopea del campione Bobby Fischer agli episodi più significativi della propria vita.
Nel racconto di Simone Pietro Ruocco, Il momento giusto per chiedere indietro, il riposino pomeridiano diventa un rito sacro, da onorare ogni giorno della settimana. Dietro l’ostinata abitudine della famiglia del protagonista si cela però una voragine che nemmeno tutte le pizze surgelate del mondo riusciranno mai a coprire.
Arzachena Leporatti (Billy Mace voleva volare) ci porta nella Londra della Seconda guerra mondiale, attraverso gli occhi di un aspirante pilota, costretto a lavorare in acciaieria. La giovane Beth sembra essere la sua opportunità per essere felice. Ma la strada verso la felicità riserva sempre molte sorprese.
Chiude il numero La persona giusta, di Federica Patera, che ruota intorno a un incontro casuale al parco. È sera, ogni suono sembra essere stato inghiottito dal silenzio, intorno non c’è nessuno.
Per l’illustrazione di copertina i ringraziamenti vanno tutti alla bravissima Martina Stocchetti.
Marco Gigliotti e Francesco Sparacino
La ragazza di velluto
di Giulia Caminito
Vito era un poeta, anzi Vito era un poeta seduto al caffè che da Galerie Vivienne si affacciava su rue des Petits-Champs, o meglio – per essere precisi – Vito era un poeta molto arrabbiato seduto al caffè che da Galerie Vivienne si affacciava su rue des Petits-Champs. Continua a leggere…
Astana
di Mario Capello
Caro fratellino, mi chiedi come sto e me lo chiedi incazzato, perché, dici, non mi sono fatta sentire subito. E hai ragione, ho sbagliato. Continua a leggere…
Mentre muore Moni Nascosto
di Lyuba Centrone
Eccomi qua, Moni Nascosto, mentre muoio nella clinica «Casa del Sole» per un’ischemia cerebrale il giorno dopo aver battuto a scacchi Giovanni. Il mio nome, lo so già, è il motivo per cui ci metteranno qualche giorno a dimenticarsi di me. Continua a leggere…
Il momento giusto per chiedere indietro
di Simone Pietro Ruocco
A casa mia è da ormai non ricordo più quando che dopo ora di pranzo, dall’una e mezza in poi diciamo, le luci si spengono e le ombre si allungano da sotto i mobili, e avvolgono ogni cosa in quella penombra appiccicosa da brutta giornata di primavera. Continua a leggere…
Billy Mace voleva volare
di Arzachena Leporatti
Billy Mace aveva capito che voleva volare quando, a pochi mesi di vita, scivolò dalle braccia del padre Bobby planando, non si sa come, sull’unico metro quadrato del pavimento del salotto su cui si trovava un cuscino alto e morbido. Continua a leggere…
La persona giusta
di Federica Patera
All’inizio di ottobre si erano ritrovati a fuggire attraverso il parco in pieno orario di punta, cercando riparo nella sua vastità e nella gente che si aspettavano di trovare, ma, al contrario, furono colpiti dalla rarità di persone che videro. Continua a leggere…