Ci sono compiti difficili, come cercare un ago in un pagliaio. Questo non è uno di quelli. È molto peggio: cercare parole in un libro è come cercare un filo di paglia nel pagliaio. Impossibile non farcela. Altrettanto difficile ritenersi soddisfatti.
I dati aumentano a ogni occhiata, si mescolano ogni soffio di vento, si disperdono. Da quelli più banali (la montagna, tra parole derivate e sinonimi, è nominata 270 volte) a quelli più inaspettati (orrore del telefono: chiamate che comunicano disgrazie 30%; frutto di ansia incontrollata 20%; specchio della propria solitudine 20%; tranquille 30%). Si è trattato quindi di fare una scelta, per illuminare un aspetto del libro, o meglio: un aspetto della lettura.
Abbiamo scelto di privilegiare l’immagine di un percorso, con una sorta di mappa in otto parti. È un po’ come una di quelle vecchie guide del CAI citate nel romanzo: lo schema offre un tracciato, qualche punto di riferimento, nessuna scorciatoia, nessun segreto. Così la fatica del viaggio rimane intatta. E anche il suo fascino.
Avete pronto l’equipaggiamento? Buona lettura!
Le otto montagne, Paolo Cognetti
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