Los Ingrávidos. Intervista #4 Sergío Lifante «Si chiama La Ciudad Doliente ed è ispirato ai miti e alla letteratura che parlano dell’inferno, alla Bibbia, Dante, Blake, Milton, la Cabala, la mistica indù e quella buddista. È la storia di un musicista che muore a New Orleans, ucciso dall’uragano Katrina e si ritrova negli inferi. Per [...]
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Los Ingrávidos. Intervista #3 Ainhoa Rebolledo «La nostra generazione pensa a pubblicizzare se stessa invece di concentrarsi sulla scrittura. Si vendono come generazione di scrittori persone che in realtà non sono niente, sono solo fumo. Tutto quello che stiamo facendo è usare Facebook, nessuno sta scrivendo sul serio». Continua a leggere
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Los Ingrávidos. Intervista #2 Juan Soto Ivars «Il romanzo si doveva chiamare Tette e proiettili ed è pulp. Il finale soprattutto, con il tizio che piazza le bombe e si eccita, lo squadrone delle sexy assassine e l’esercito di barboncini giganti. In Spagna non si fa molta letteratura di questo genere». Continua a leggere
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Los Ingrávidos. Intervista #1 Paula Cifuentes «Che io ricordi, non c’è stato nessun momento iniziatico, nessun evento che mi abbia detto: “Ecco qui la tua vocazione, Pietro, lascia tutto e seguimi”. Ho iniziato a scrivere perché mi piaceva leggere. E continuo a scrivere soprattutto perché mi piace leggere». Continua a leggere
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Los Ingrávidos. Intervista #1 Paula Cifuentes 1) Quanti anni hai, che libri hai pubblicato e come ti guadagni da vivere? Ho ventisette anni, ho pubblicato due romanzi storici e mi mantengo traducendo libri.
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Recensione: L’estraneo – Tommaso Giagni C’è stato il tempo dell’appartenenza, dell’auto-identificazione geografica: era prima dell’obbligo a studiare fuorisede, dei voli low cost e di quella sterminata rosa di prospettive lavorativo/esperienziali che induce la Generazione X a non stanziarsi prima dei trenta, per poi magari pentirsi del luogo prescelto. Continua a leggere
La nuova stagione
La nuova stagione Ok, negli ultimi mesi siamo stati un po’ assenti, abbiamo accumulato decine di racconti da leggere, forse non abbiamo risposto a tutte le email che ci avete inviato, forse abbiamo dimenticato di presentarci alla premiazione dello Strega e a quella di Miss Italia, forse non abbiamo detto la nostra sulla querelle Ostuni-Carofiglio [...]
Morto per qualcosa
di Sandro Veronesi
Dall’età di sei anni Ropiten fu portato dal padre al circolo, due sere alla settimana. Il padre giocava a biliardo di soldi con i suoi amici, e Ropiten stava lì a guardarlo.
In casa di Francesca
di L.R. Carrino
In casa di Francesca c’è un geranio rosso, un salone ampio e due finestre aperte ad ovest. Nel salone il divano a fiori gialli, un cuscino maltrattato di lato.
Le pale del ventilatore
di Flavio Stroppini
– Non é vero che assomiglio a mia madre. Essere bambino significa che tutti, dai tratti del tuo viso, cercano di ricondurti ai genitori.